Presentazione
I sistemi di valutazione dell’istruzione e della formazione, attualmente utilizzati sia nei programmi nazionali che internazionali (OCSE-PISA, IEA, etc.) non sono in grado di soddisfare completamente le esigenze di coloro che, in varia misura, ne sono coinvolti: insegnanti, studenti, famiglie e governi. La letteratura internazionale è ricca di contributi che ne pongono in evidenza i limiti. Scarse sono infatti le informazioni che ci forniscono gli attuali sistemi di valutazione sul grado di adattamento dei sistemi educativi alla rapida evoluzione del contesto culturale e sociale, nonché sulle basi socio-culturali personali dei singoli allievi e della “classe”, ossia sulle mutue interazioni tra allievi della stessa classe. L’osservazione più comune consiste nel rilevare che essi tengono conto solo parzialmente e/o implicitamente dell’indicatore Capitale Umano corrispondente a ciascun allievo e a quello complessivo del gruppo (classe, scuola). L’utilizzazione dei risultati è una questione controversa e, gli organi di governo trovano spesso difficoltà nel loro utilizzo, sia a livello centrale che periferico.
Da dove derivano questi limiti? Sino ad oggi l’apprendimento è stato prevalentemente considerato un fenomeno lineare e le scuole sistemi chiusi, stabili e prevedibili. Molti ricercatori si sono e si stanno ponendo il quesito se le istituzioni scolastiche non siano invece organizzazioni complesse, nelle quali gli agenti interagiscono tra loro e con l’ambiente esterno, adattive e composte da parti indipendenti, governate da regole di comportamento ben definite e funzionali alla stabilità.
Il sistema educativo è quindi un sistema complesso? La prima caratteristica che lo fa sospettare è la co-evoluzione, ossia la capacità del sistema di cambiare per adattarsi all’ambiente circostante (società) in rapida evoluzione; questa, a sua volta, cambia a seguito dei cambiamenti del sistema educativo.
La seconda è la presenza di situazioni di non equilibrio, accompagnate da reazioni positive. Dalle situazioni di non equilibrio deriva la dinamicità del processo di adattamento, esse costituiscono infatti le “forze motrici” (driving force) dello sviluppo del sistema. La terza caratteristica è rappresentata dai cambiamenti che avvengono nel sistema (perturbazioni), che sono la causa prima delle situazioni di non equilibrio. Queste, a loro volta, provocano le trasformazioni del sistema, intese non come modifiche parziali ma, come nel caso dei sistemi educativi, profondi cambiamenti nell’insegnare, nell’apprendere, nella cultura, nella comunicazione e nelle relazioni tra scuola e società.
Un’altra caratteristica che avvicina i sistemi educativi ai sistemi complessi è la presenza di una struttura frattale, ossia costituita da modelli che, a diversa scala, si ripresentano simili ai diversi livelli (autosomiglianza). Una dimostrazione di tale struttura è il modello autocratico applicato ai diversi livelli di controllo (direttore provinciale, dirigenti scolastici, docenti). La natura frattale dei sistemi educativi è caratterizzata dal fatto che si tratta di sistemi ingresso-uscita dentro sistemi ingresso-uscita dentro sistemi ingresso-uscita e così via. Particolari frattali sono gli attrattori strani (strange attractors), ossia elementi che “attraggono” il sistema verso un risultato tendenziale, come tale teoricamente non raggiungibile. Essi descrivono un moto in cui la natura frattale è intrinsicamente generata dalla dinamica non-lineare. Nel caso dei sistemi educativi, le intenzioni comuni di tutti gli aventi interesse fanno tendere il sistema educativo verso un comune obiettivo.
Infine, i sistemi educativi appaiono dotati di auto-organizzazione, caratteristica che rende il sistema adattivo, ossia capace di cogliere le variazioni dell’ambiente circostante e, in collaborazione-competizione con esso, di trasformarsi in modo da raggiungere gli obiettivi corretti.
Da quanto precede è emersa l’esigenza di valutare l’opportunità di studiare i sistemi educativi come sistemi complessi. Questo è il motivo che ha spinto l’INVALSI a promuovere, anche nel nostro Paese, ricerche sulla teoria dei sistemi complessi applicata ai sistemi educativi, costituendo al proprio interno il Centro di ricerca "Educazione come sistema complesso" (E-CAS) aperto a tutti coloro i quali sentono la necessità di far progredire le conoscenze in materia di sistemi educativi e di metodologie della valutazione.